Il nostro manifesto o, per meglio dire, la nostra manifestazione.
Nonantola, primavera 2016
ANNI IN FUGA
Manifestazione di interesse pubblico per la sperimentazione
di nuove forme di accoglienza e integrazione
Il sommovimento del mondo
Un pezzo di mondo sta scappando. Scappa da conflitti, dittature, miseria e guerre civili devastanti. Si tratta di un pezzo di mondo piuttosto ampio: circa 60milioni di persone, secondo l’ultimo rapporto dell’Onu.
Il caso vuole che gran parte del pezzo di mondo che scappa provenga dalla cintura che circonda l’Europa a meridione e a oriente: da Israele al Pakistan e dalla Libia al Kenya, passando per Siria, Iraq, Afghanistan, Pakistan, Mali, Nigeria, Ciad, Sudan, Eritrea, Somalia, per citare solo l’eco lontano delle guerre che arriva alle nostre orecchie.
Qualche numero
Da un punto di vista quantitativo non si tratta di un fenomeno che dovrebbe impensierirci. Dei 60milioni di uomini e donne in fuga, solo 1milione ha raggiunto l’Europa nel 2015 e, di questi, solo 144mila l’Italia (30mila in meno rispetto all’anno precedente). Nemmeno le casse pubbliche rischiano di essere prosciugate: in Italia solo lo 0,14% della spesa pubblica è stato impiegato per l’accoglienza dei profughi nel 2015. E di questa piccola percentuale quasi tutto è ritornato ai territori che accolgono, sotto forma di stipendi a operatori, affitti e consumi.
Disgregazione
Numeri tutto sommato contenuti stanno però mandando in frantumi l’Europa. Naufragi, fili spinati, sospensione della libera circolazione delle persone, per non parlare dell’ecatombe dei viaggi sono una manifestazione evidente di come l’Europa si è improvvisamente scoperta disgregata, confusa, priva di idee e incapace di reagire con buon senso e umanità di fronte al pezzo di mondo che scappa.
Nonantola
Sebbene viviamo e lavoriamo in un territorio che storicamente non è mai stato meta di rifugiati e richiedenti asilo (con l’eccezione della vicenda dei ragazzi di Villa Emma!), crediamo che Nonantola non sia un’isola scollegata dal resto del mondo. Non è per dovere morale che dobbiamo iniziare a guardare al pezzo di mondo che scappa, ma perché si tratta di una questione centrale, destinata a ridefinire i rapporti tra gli stati e gli assetti interni alle nostre società. Delle capitali come delle province, dei centri come delle periferie.
Complessità dell’integrazione
È inutile nascondersi la difficoltà che i territori hanno in questo momento a “fare società” e a integrare le persone più fragili e vulnerabili. Difficoltà dovute allo sradicamento (molti la chiamano “crisi”) che le comunità vivono, indipendentemente dalla presenza o meno di persone di origine straniera: chi è sradicato sradica, diceva qualcuno.
Se poi consideriamo il fatto che nel sommovimento del mondo le parti che devono partecipare a questi nuovi processi di integrazione hanno lingue, religioni, culture, abitudini alimentari, stili di vita molto diversi è facile misurare la complessità dell’incontro tra le persone che scappano e i territori che accolgono.
Costruzione di comunità
Siamo però convinti che l’arrivo, il passaggio o la permanenza di uomini e donne in fuga dai quattro angoli della terra siano una lente di ingrandimento che consente di osservare più chiaramente questioni che riguardano in realtà tutti – lavoro, scuola, servizi, sanità, mobilità pubblica – e che rappresentino quindi un’occasione preziosa per rimettere in movimento cuori e intelligenze di fronte alla crisi (culturale ed economica) che paralizza anche il nostro territorio. Oltre che per sperimentare nuove strade dell’integrazione attraverso una collaborazione inedita tra pubblico e privato sociale, tra istituzioni e comuni cittadini.
Comitato Anni in Fuga
È in quest’ottica che vogliamo avviare la costituzione di un libero comitato – Comitato Anni in Fuga – che affianchi in maniera autonoma e critica l’Amministrazione comunale di Nonantola nell’affrontare alcune delle questioni poste da questi pezzi di mondo che scappano.
Come primo passo vogliamo avviare un percorso di incontri in preparazione all’ospitalità che Nonantola speriamo sia in grado di offrire agli uomini e le donne che la guerra o l’oppressione porteranno a queste latitudini.
Chi
Sono invitati a partecipare agli incontri organizzati dal Comitato Anni in Fuga comuni cittadini, Amministrazione, dirigenti e operatori comunali, associazioni, parrocchia e chiunque sia interessato a conoscere e reagire, anche in chiave critica, mai ideologica, alle questioni poste dall’incontro tra coloro che scappano e coloro che accolgono.
Che cosa
Il percorso, fatto di incontri teorici e di momenti conviviali, intende:
– fornire informazioni e conoscenze ai cittadini di Nonantola intorno al sommovimento che in questi anni interessa una vasta parte del mondo, alle condizioni dei viaggi e dei paesi da cui le persone scappano, alle norme che regolano l’arrivo e la loro permanenza in Italia, alle dinamiche e ai conflitti che si generano nell’incontro tra chi scappa e chi accoglie;
– costruire un gruppo di lavoro che, parallelamente alla fase informativa e di ricerca, progetti fattivamente le condizioni organizzative, economiche e culturali necessarie a una futura, eventuale accoglienza;
– iniziare fin d’ora a sperimentare nuove forme di accoglienza e integrazione rivolte ad alcune persone in condizione di fragilità che vivono sul nostro territorio.
Come
L’obiettivo è quello di perlustrare nuove modalità di collaborazione tra le istituzioni e il territorio che superino sia la delega in bianco al privato sociale, sia interventi spontanei e volontaristici da parte delle minoranze più attive, nella direzione di un lavoro di comunità, improntato all’intelligenza, al piacere della sfida e al senso di giustizia.
Chi fosse interessato a rispondere a questa “manifestazione di interesse pubblico” e a partecipare al percorso che andremo definendo può scrivere a anniinfuga@gmail.com