Ciclofficina 2.0

Nel 2019, primo anno di esperienza della ciclofficina, gestita da alcuni richiedenti asilo volontari, grazie al contributo di tante persone che hanno conferito le loro biciclette vecchie, è stato possibile fornire una bicicletta perfettamente funzionante a tutti i giovani richiedenti asilo di stanza a Nonantola e a tanti ragazzi di famiglie di immigrati di più vecchia data. Da qui inizia il secondo capitolo di questa storia: la “Ciclofficina 2.0”.

La Ciclofficina non è un negozio. È un luogo dove è possibile incontrarsi per imparare a riparare, costruire e recuperare biciclette, attraverso la condivisione di semplici conoscenze meccaniche e l’uso comune di spazi e di attrezzi, il recupero e il riutilizzo di bici e dei loro componenti. È autogestita e senza scopi di lucro. È basata sul principio del recupero e del riciclo dei materiali, sulla voglia di imparare, sul rispetto delle diversità e sullo scambio di conoscenze. È un luogo e un’occasione per incontrarsi e stare insieme, per riflettere e aiutarsi, a partire dalla mobilità e dalla necessità di un mezzo di trasporto, a misura umana.

Gli obiettivi sono molteplici:

  • avviare all’attività della ciclofficina giovani che possano acquisire le professionalità per poter svolgere questo lavoro in modo autonomo;

  • fornire questi servizi a tutti i richiedenti asilo dell’Unione del Sorbara, agli immigrati già da tempo stabilitisi sui nostri territori, nonché alle famiglie che versano in condizioni di fragilità segnalateci dai Servizi Sociali dell’Unione, con particolare attenzione a soddisfare le esigenze dei loro bambini.

I nostri numeri

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Bici aggiustate da noi
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Vecchie bici ricevute
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Bici regalate ai bimbi
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Bici regalate ad adulti

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